Sgarbi difende Tony Effe dopo esclusione dall'evento di Capodanno
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Direttore: Alessandro Plateroti

“Ecco perché difendo Tony Effe”, Vittorio Sgarbi vuota il sacco dopo la censura

Vittorio Sgarbi

Le polemiche intorno a Tony Effe e la sua esclusione dal concerto di Capodanno a Roma sollevano un dibattito acceso: interviene Vittorio Sgarbi.

Vittorio Sgarbi ha difeso Tony Effe dopo l’esclusione del rapper dal Concerto di Capodanno a Roma, affermando che quella decisione rappresenta una forma di bullismo nei confronti della libertà artistica, e che “non si difende un’idea impedendo agli altri di esprimersi”

Tony Effe

Vittorio Sgarbi difende Tony Effe dalla censura

La posizione di Sgarbi si inserisce in un ampio dibattito sulla censura. Raggiunto dal sito di Nicola Porro, il critico d’arte aggiunge: “C’è una sorta di bullismo in quelli che, in nome di un’idea equivoca del “politicamente corretto” invocano e praticano la censura con toni e modi settari”.

E ancora: “Tony Effe è un artista e la sua libertà espressiva va difesa. La cancellazione del suo concerto è una forma inaccettabile di prevaricazione”.

Ma qual è la realtà dei testi di Tony Effe che hanno sollevato così tante polemiche? Eccone alcuni esempi a seguire.

Il contenuto controverso dei testi di Tony Effe

Nei brani di Tony Effe, infatti, non mancano riferimenti a sesso, potere maschile e oggettificazione della donna. Molti dei suoi testi presentano immagini di donne come meri oggetti sessuali, sempre subordinati al desiderio maschile. 

Questa è una delle ragioni che ha spinto il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, a escluderlo dal concerto di Capodanno al Circo Massimo, scatenando una serie di polemiche politiche e sociali. 

La decisione è stata interpretata come un tentativo di bilanciare la libertà artistica con la responsabilità sociale degli artisti nei confronti del pubblico.

Alcuni dei brani che hanno alimentato la discussione sono:

  • “DM”: “Metti un guinzaglio alla tua ragazza ci vede e si comporta come una t…”
  • “TVTB”: “Bitch, ogni giorno non mi lasciano libero (no). Le ordino da casa come Deliveroo”.
  • “Magazine”: “La tua tipa tra i miei seguaci mi vede e dopo apre le gambe la scop* e poi si mette a piangere…”.
  • “Dopo le 4”: “Ti sputo in faccia solo per condire il sess* / Ti chiamo ‘puttan*’ solo perché me l’hai chiesto”.
  • “Mi piace” (feat. Sfera Ebbasta): “Lei la comando con un joystick / Non mi piace quando parla troppo / Le tappo la bocca e me la fott–, shh”.

In questi testi, la donna è rappresentata principalmente come una figura sessualmente passiva e oggettivata, con toni violenti e un linguaggio che esprime controllo e disprezzo.

La difesa di Tony Effe: un linguaggio ironico o pericoloso?

Nonostante le critiche, ci sono anche voci che difendono il rapper, spiegando che il suo linguaggio è ironico e iperbolico, un tratto distintivo del genere trap/rap

Secondo i suoi sostenitori, questi testi sono da interpretare come una forma di provocazione artistica e non come un incitamento alla violenza. 

Tuttavia, la questione resta aperta: quanto è giustificabile, in nome dell’arte, l’utilizzo di contenuti che possono avere un impatto negativo su determinati valori sociali?

Nonostante le polemiche, Tony Effe è stato confermato tra i Big di Sanremo 2025, il che ha sollevato nuove discussioni sull’opportunità della sua presenza in manifestazioni pubbliche. 

La sua partecipazione a un evento di portata nazionale come Sanremo non fa che alimentare il dibattito sul confine tra libertà di espressione e responsabilità sociale degli artisti.

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ultimo aggiornamento: 19 Dicembre 2024 16:26

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