Le polemiche intorno a Tony Effe e la sua esclusione dal concerto di Capodanno a Roma sollevano un dibattito acceso: interviene Vittorio Sgarbi.
Vittorio Sgarbi ha difeso Tony Effe dopo l’esclusione del rapper dal Concerto di Capodanno a Roma, affermando che quella decisione rappresenta una forma di bullismo nei confronti della libertà artistica, e che “non si difende un’idea impedendo agli altri di esprimersi”.
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Vittorio Sgarbi difende Tony Effe dalla censura
La posizione di Sgarbi si inserisce in un ampio dibattito sulla censura. Raggiunto dal sito di Nicola Porro, il critico d’arte aggiunge: “C’è una sorta di bullismo in quelli che, in nome di un’idea equivoca del “politicamente corretto” invocano e praticano la censura con toni e modi settari”.
E ancora: “Tony Effe è un artista e la sua libertà espressiva va difesa. La cancellazione del suo concerto è una forma inaccettabile di prevaricazione”.
Ma qual è la realtà dei testi di Tony Effe che hanno sollevato così tante polemiche? Eccone alcuni esempi a seguire.
Il contenuto controverso dei testi di Tony Effe
Nei brani di Tony Effe, infatti, non mancano riferimenti a sesso, potere maschile e oggettificazione della donna. Molti dei suoi testi presentano immagini di donne come meri oggetti sessuali, sempre subordinati al desiderio maschile.
Questa è una delle ragioni che ha spinto il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, a escluderlo dal concerto di Capodanno al Circo Massimo, scatenando una serie di polemiche politiche e sociali.
La decisione è stata interpretata come un tentativo di bilanciare la libertà artistica con la responsabilità sociale degli artisti nei confronti del pubblico.
Alcuni dei brani che hanno alimentato la discussione sono:
- “DM”: “Metti un guinzaglio alla tua ragazza ci vede e si comporta come una t…”
- “TVTB”: “Bitch, ogni giorno non mi lasciano libero (no). Le ordino da casa come Deliveroo”.
- “Magazine”: “La tua tipa tra i miei seguaci mi vede e dopo apre le gambe la scop* e poi si mette a piangere…”.
- “Dopo le 4”: “Ti sputo in faccia solo per condire il sess* / Ti chiamo ‘puttan*’ solo perché me l’hai chiesto”.
- “Mi piace” (feat. Sfera Ebbasta): “Lei la comando con un joystick / Non mi piace quando parla troppo / Le tappo la bocca e me la fott–, shh”.
In questi testi, la donna è rappresentata principalmente come una figura sessualmente passiva e oggettivata, con toni violenti e un linguaggio che esprime controllo e disprezzo.
La difesa di Tony Effe: un linguaggio ironico o pericoloso?
Nonostante le critiche, ci sono anche voci che difendono il rapper, spiegando che il suo linguaggio è ironico e iperbolico, un tratto distintivo del genere trap/rap.
Secondo i suoi sostenitori, questi testi sono da interpretare come una forma di provocazione artistica e non come un incitamento alla violenza.
Tuttavia, la questione resta aperta: quanto è giustificabile, in nome dell’arte, l’utilizzo di contenuti che possono avere un impatto negativo su determinati valori sociali?
Nonostante le polemiche, Tony Effe è stato confermato tra i Big di Sanremo 2025, il che ha sollevato nuove discussioni sull’opportunità della sua presenza in manifestazioni pubbliche.
La sua partecipazione a un evento di portata nazionale come Sanremo non fa che alimentare il dibattito sul confine tra libertà di espressione e responsabilità sociale degli artisti.